venerdì 3 aprile 2020

Cosa c'è dopo Internet?

Riavvolgendo la storia dell'evoluzione non solo dell'uomo ma quella della formazione della storia del nostro pianeta, ci accorgiamo di come la percezione dello scorrere del tempo sembri accelerare.
 
“I cinque scarsi decenni dell’homo sapiens – dice un biologo moderno – rappresentano, in rapporto alla storia della vita organica sulla terra, qualcosa come due secondi al termine di una giornata di ventiquattr’ore. La storia infine dell’umanita’ civilizzata occuperebbe, riportata su questa scala, un quinto dell’ultimo secondo dell’ultima ora”. Il tempo attuale [die Jetztzeit], che, come modello del tempo messianico, riassume in una grandiosa abbreviazione la storia dell’intera umanita’, coincide esattamente con la parte che la storia dell’umanita’ occupa nell’universo.
Estratto da: Tesi di filosofia della storia di Walter Benjamin 

Graficamente è ben espresso con l'immagine qua sopra.
Se rappresentiamo la storia dell'evoluzione della Terra sulla circonferenza di un ipotetico orlogio vediamo che l'apparizione e lo sviluppo dell'uomo, copre solo gli ultimi secondi delle 24 ore totali!

Questa presa di coscienza, a mio avviso, può generare due riflessioni in chi ha lo stimolo ad andare oltre le apparenze:

  • La presa di coscienza di come in pochissimo tempo l'uomo sia riuscito a distruggere quello che la Natura ha costruito in milioni di anni.
  • L'insorgere della domanda: "Cosa succederà dopo?"
Tralascio, per il momento, la prima domanda e condivido la mia percezione riguardo alla seconda: cosa succederà dopo?
Come spunto tematico del presente articolo ho preso propio l'esempio  dell'evoluzione tecnologica: Internet.


E allora, riavvolgiamo il nastro della storia degli ultimi istanti del nostro orologio della civiltà!

  • 14 secondi dalla mezzanotte: invenzione della scrittur
  • 11 secondi dalla mezzanotte: costruzione delle piramidi
  • 9 secondi dalla mezzanotte: codice Hammurabi
  • 6 secondi dalla mezzanotte: Budda e Confucio
  • 5 secondi: nasce Cristo e l'Impero Romano
  • 1 secondo: impero Mongolo, Rinascimento, Colombo e le Americhe, metodo scientifico di Galileo: nasce la scienza moderna

Rivoluzione industriale, meccanica, scientifica, i primi enormi computer, la Teoria della Realitività, Fisica Quantistica, telefono, Internet, cellulare, iPad: tutto cià è racchiuso in pochissimi decimi o centesimi di secondo di queste immaginarie 24 ore.
La domanda dunque è: e ora?


Quello che appare ai miei occhi di insaziabile osservatore curioso è la parola condivisione.
Quando si fa una "scoperta" tecnologica, non si inventa nulla: si scopre qualcosa che la Natura aveva già creato.

Veniamo quindi a Internet ed il suo sviluppo.
La Rete ha permesso all'umanità di compiere uno shift, un salto evolutivo creando un mondo parallelo al reale: scambi commerciali, relazionali, cultura, porno.
Certo ora possiamo potenziare la connessione ma poi? E' come spingere l'evoluzione dell'Iphone 7, 8, 9, X ma... E' sempre un telefono!

Dunque, per tentare di comprendere cosa potrebbe succedere dopo Internet dobbiamo cercare nella Natura: con Internet abbiamo solo scimmiottato con fili, modem, onde radio quello che in fondo già percepiamo: siamo tutti connessi a livello di anima.
Quando ascolto una musica che mi piace, mi rapisce, il tempo vola, si azzera e rimando immerso nelle emozioni dei quelle note.
Quando medito mi immergo nell'atemporalità e posso cogliere lo spirito divino che è in me e sentirmi parte del tutto.


Sul gruppo Facebook 
Meditare online con Paolo Abozzi ogni giorno tengo una diretta video dove guido gli spettatori a meditare con una semplice metodologia molto pratica.Le testimonianze sono molteplici: in quel momento di distacco dal contingente è possibile cogliere l'assoluto che è in noi e contemporaneamente sentirsi parte del tutto.

Questo è ciò che potrebbe accadere "dopo Internet": prendere atto che ognuno di noi non è altro che un "modem biologico" che può percepire di essere parte dell'Anima Universale.
Questo momento di isolamento sociale a causa del virus Covid 19 può essere una preziosa occasione per rendersi conto di ciò.


Paolo Abozzi


















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